24 ottobre 2007

Bricolage parte II




Quest'oggi l'indomito chitarrista flamenco, dopo un incauto acquisto su e-bay, si trova a dover riparare il capotasto cinese (con istruzioni in mandarino).
Sprezzante del pericolo e più intercontinentale che mai, si dota di tutte le tecnologie utili a portare a termine l'impresa. Ago e filo. Il procedimento richiede non poca fatica. Gli strumenti di supporto sono di pessima qualità: comprati in un supermercato australiano ma anche loro di indubbia origine orientale. L'inesperienza paga. Ma lo sprezzante flamencador non si arrende. Tre volte si buca l'anulare sinistro, tre volte riprende il lavoro, non senza aver ringraziato San Sigismondo Oloterso, protettore dei polpastrelli bucati.
Ed eccolo finalmente, soddisfatto e fiero, che mostra con orgoglio il frutto del suo lavoro. Adesso potrà tornare a suonare e riempire l'aere del vicinato con potenti note, stordendo i passanti e gareggiando con gli ululati dei cani del vicino. Urrà!

1 commento:

Lucialtrove ha detto...

Breve postilla: ogni tentativo si è rivelato inefficace.

Dopo aver disintegrato gli ultimi brandelli del capotasto cinese, Super Vincenzo si è rimboccato le maniche.

Dopo un breve corso introduttivo in soli 47 volumi sulla storia del capotasto flamenco, naturalmente on-line e naturalmente in portoghese, il ns eroe si è intarsiato da solo il proprio capotasto, risolvendo il tutto con l'italica morale "Chi fa da sè, fa 33."